Il tema della Vita indipendente è stato considerato dallo Stato italiano una delle priorità del primo programma d'azione biennale per la promozione dei diritti e l'integrazione delle persone con disabilità, adottato con d.p.r del 4 ottobre 2013, riferito alle politiche, servizi e modelli organizzativi in grado di definire le linee comuni per l'applicazione dell'art.19 della convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

La Convenzione ONU, risalente al 2006 e diventata Legge italiana con la ratifica del 3 marzo 2009, è un testo incredibilmente ricco e completo in tutte le sue osservazioni e direttive.

In premessa si legge:

"Preoccupati per il fatto che, nonostante vari strumenti ed impegni, le persone con disabilità continuano a incontrare ostacoli nella loro partecipazione alla società come membri eguali della stessa e ad essere oggetto di violazioni dei loro diritti umani in ogni parte del mondo"

Convengono che

"Scopo della presente Convenzione è promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità"

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E, in particolare, l'art 19, dice che:

"Gli Stati Parti alla presente convenzione riconoscono il diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella società, con la stessa libertà di scelta delle altre persone, e adottano misure efficaci ed adeguate al fine di facilitare il pieno godimento da parte delle persone con disabilità di tale diritto e la loro piena integrazione e partecipazione nella società, anche assicurando che:

(a) Le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere, su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere e non siano obbligate a vivere in una particolare sistemazione;

(b) Le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l'assistenza personale necessaria per consentire loro di vivere nella società e di inserirvisi e impedire che siano isolate o vittime di segregazione;

(c) I servizi e le strutture sociali destinate a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adatte ai loro bisogni..."

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Dal 2009 in poi, altre leggi dello Stato italiano si sono susseguite, incentrate sul tema del progetto di vita, dell'autodeterminazione, del Dopo di noi.

Come afferma il sociologo Ciro Tarantino: "La persona con disabilità ha continuamente bisogno di carte dei diritti perché i suoi diritti sono considerati sempre diritti di carta".

"Carte dei diritti" che molto spesso rimangono inattuate, prive di finanziamenti e senza alcuna ricaduta concreta nella vita delle persone con disabilità.

In particolare, nel dicembre 2021 è stata emanata la nuova Legge in materia di disabilità, n.227, di cui si stanno man mano formulando i decreti attuativi, che potranno così dare realizzazione a quanto enunciato:

".. garantire alla persona con disabilità di ottenere il riconoscimento della propria condizione, anche attraverso una valutazione della stessa congruente, trasparente e agevole che consenta il pieno esercizio dei suoi diritti civili e sociali, compresi il diritto alla vita indipendente e alla piena inclusione sociale e lavorativa, nonché l'effettivo e pieno accesso al sistema dei servizi, delle prestazioni, dei trasferimenti finanziari previsti e di ogni altra relativa agevolazione, e di promuovere l'autonomia della persona con disabilità e il suo vivere su base di pari opportunità con gli altri, nel rispetto dei principi di autodeterminazione e di non discriminazione."

In questo momento storico cruciale per il cambio totale del paradigma con cui viene pensata, vista, vissuta la persona con disabilità nella nostra società, ARIA vuole essere presente e protagonista nel favorire e sostenere la trasformazione che mira alla Vita indipendente e all'autodeterminazione di ciascuno.

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ARIA si prefigge di sensibilizzare circa questo tema importantissimo, secondo una prospettiva che considera la persona con disabilità non un soggetto genericamente "fragile", ma un cittadino titolare di tutti i diritti, tra i quali quello di autodeterminarsi


In quest'ottica - con lo sfondo della Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità e in collaborazione con il Centro Studi DIVI(Diritti e Vita Indipendente per le persone con disabilità) dell'università di Torino - ARIA cerca di coinvolgere e formare la comunità tutta, così come operatori, amministratori, legislatori perchè ciascuno metta a disposizione la propria sensibilità, competenza, ruolo per garantire l'esigibilità dei diritti civili e sociali a tutti, indipendentemente dalle caratteristiche della persona.

ARIA lavora per rimuovere gli ostacoli sociali e strutturali che limitano le concrete opportunità di scelta delle persone con disabilità, tramite sensiblizzazione e formazione dei contesti e delle persone.

ARIA segue e sostiene i pochissimi progetti di vita indipendente che - ad ora - sono attuati nel cuneese, supportando chi desideri costruirlo e concretizzarlo per sè, per il proprio figlio, fratello, familiare.

Progetti di Vita che permettano alla persona di non essere istituzionalizzata e, al contrario, poter scegliere di condurre la propria esistenza secondo i propri desideri, aspirazioni, passioni, caratteristiche, difficoltà e talenti: dove vivere, con chi vivere, come occupare le proprie giornate, chi frequentare, cosa fare nel tempo libero, ecc...

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Nel processo di crescita della persona con disabilità, tanti sono gli ostacoli alla sua autodeterminazione e piena realizzazione.

Tante sono le esperienze precluse.

Tante sono le situazioni di diritto negato.

In questo contesto sociale e culturale che ancora non riconosce a tutte le persone con disabilità pari diritti, ARIA vuole essere punto di riferimento e supporto rispetto ai termini della cura, dell'inclusione scolastica, del diritto al lavoro, della domiciliarietà.

L'intento è formare e capacitare le persone con disabilità e le loro famiglie, in modo che siano esse stesse protagoniste del cambiamento a cui aspirano.

Si cerca inoltre di collaborare con le istituzioni, per diffondere consapevolezza e informazione.

Si lavora infine con l'Ordine degli Avvocati per creare momenti di sensibilizzazione e formazione dei professionisti che potranno affiancare le persone con disabilità nel chiedere e ottenere il rispetto dei propri diritti, secondo il principio di accomodamento ragionevole.

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