Ricordo bene quando a poche ore dalla nascita mi fu prospettata una condizione di alterazione genetica e di malattia: quel bimbo era "diverso" dagli altri - dicevano i dottori - e per la prima volta nella mia vita quella parola mi attraversava ferendomi come una lama e trapassandomi il cuore. Nei primi anni di Tommaso è toccato anche a me, come a tutte le mamme di bimbi con disabilità, attraversare quella tempesta di sentimenti contrastanti e di dolore. Le giornate scandite da bollettini medici, esami, ricoveri, valutazioni, riabilitazioni, farmaci. Diagnosi proclamate come sentenze: “non potrà, non farà, non riuscirà.” Ho amato mio figlio di un amore infinito sin dal primo istante, ma non ho timore a dire che spesso ho avuto la sensazione di aver creato un figlio “difettoso”. Volevo un bimbo che "funzionasse": per lui prima di tutto e per mettere a tacere il senso di colpa che provavo a causa di quel cromosoma in più.

A farmi luce in tutto quel buio è stato proprio Tommaso, che con il suo sorriso mi ha contagiato e mi ha insegnato a sorridere di nuovo. Con la sua forza e il suo attaccamento alla vita mi ha resa coraggiosa e resiliente. Con la sua semplicità mi ha insegnato ad accorgermi delle piccole cose che ci circondano e ad apprezzarle. Grazie a lui ho imparato che quasi sempre per ogni problema esiste una soluzione e se questa soluzione non c'è impareremo comunque a trarne un insegnamento. Mi ha insegnato che i tempi non sono tutti uguali e questo va rispettato e assecondato, senza inutili forzature. 

Oggi, seppur nelle difficoltà ed a volte nella fatica, sono solo una mamma che tiene per mano il suo bambino e lo accompagna nel suo percorso di vita, con la speranza un giorno di lasciare quella mano e vederlo camminare da solo.

Nel giorno della Festa della Mamma il mio pensiero va a tutte le mamme come me. Il mio vuole essere un messaggio di speranza: che i nostri bimbi possano essere felici, al pari degli altri. Inclusi. Integrati. Parte attiva della nostra società. Insieme e per loro lo possiamo fare. Crediamoci. Ed insieme, per loro e con loro, costruiamo un mondo migliore.

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