Di particolare interesse sia timbrico che stilistico si presenta il genere cameristico dedicato al Trio per flauto, violoncello e pianoforte. Il repertorio affidato a questa formazione è limitato, ma proprio per questo presenta delle caratteristiche precipue affascinanti. L'aroma del suono del flauto, così legato a uno specifico repertorio francese, basti pensare a Debussy o Ravel, trova nel pianoforte e nel violoncello un particolare equilibrio sia dinamico che armonico. La formazione più classica avrebbe al posto del flauto il violino e per tale formazione quasi tutti i più grandi compositori si sono cimentati, dal '700 fino ai giorni nostri, mentre per la formazione con flauto si dovrà aspettare più tempo per avere un repertorio definito e originale. Nel trio di Haydn che sentirete vi è infatti la sensazione che il flauto venga utilizzato più come un violino che come uno strumento a fiato, mentre nei Trii di Martinu e Lefebvre si comprende chiaramente la conoscenza, da parte di tali compositori, delle ampie tecniche strumentali flautistiche e dell'evoluzione che questo strumento ha avuto e sta ancora avendo, grazie ai grandi compositori e interpreti del '900 e alla loro capacità di sperimentare e portare gli strumenti ai limiti delle loro possibilità. Tutt'altro discorso per i 5 pezzi di Shostakovich Preludio, Gavotte, Elegia, Walzer, Polka, dove il compositore gioca con queste 5 forme di musica popolare con lo spirito del pezzo dedicato alla gioventù. Sono brani tratti dalle pagine più celebri dei balletti di Shostakovich, arrangiati da Lev Atovmyan, amico del compositore. Evidente il carattere grottesco
e la forma impeccabile, caratteristiche altissime che hanno reso il compositore russo una delle personalità musicali più originali del '900. Ma veniamo al brano più importante del programma; il trio di B.Martinu per flauto, violoncello e pianoforte. Di raro ascolto e poco eseguito purtroppo, si sviluppa nei canonici tre movimenti e aspira ad essere una delle pagine meglio scritte per tale formazione. Contrappunto, armonie complesse, dissonanze, sfasamenti ritmici, brevi cadenze, modulazioni a tonalità distanti, influenze jazz, equilibrio nel valorizzare tutti e tre gli strumenti coinvolti, musicalità, sviluppo, forma, ricerca dinamica, ritmo.. queste e molte altre sono le caratteristiche del brano venuto fuori dalla penna di un compositore ceco, naturalizzato statunitense, di umili origini (era figlio di un calzolaio), nato nel 1890 e morto nel 1959. La sua scarsa notorietà, soprattutto in Italia, nonostante l'enorme produzione sia cameristica che sinfonica, lo rende ancora più interessante. Si può sicuramente dire che la sua maniera di scrivere si allinea, anche se solo in parte, a quella del “Gruppo dei Sei” e alla prorompente energia di Igor Stravinskij. Come molti compositori del suo tempo egli era appassionato anche di letteratura e di teatro. Insegnò composizione presso l'Università di Princeton fino al 1943 e visse anche due anni a Roma fra il 1953 e il 1955. Fra le sue composizioni più note il Concerto per violino n.2, la Sinfonietta per pianoforte e orchestra e la Rapsodia Ceca per baritono, coro, organo e grande orchestra.
Curriculum interpreti
Sara Bondi è stata selezionata nel 2012 come vincitrice del primo premio nel III concorso flautistico internazionale Alexander & Buono, cosa che la ha portato a debuttare al Carnegie Hall di New York. Con la stessa formazione (flauto e piano) ad aprile 2013 ha vinto il Golden Award (97/100) nel concorso di interpretazione Svirel in Slovenia ed è stata invitata da diverse istituzioni universitarie per una serie di concerti negli Stati Uniti a febbraio 2014. Dal 2015 collabora col quintetto HAR, invitato recentemente al "La Côte Flute Festival" a Gland in Svizzera e con il QuHARtetto (flauto, clarinetto, violoncello, pianoforte), con il quale ha effettuato una tournée in Spagna a dicembre 2016 e con il quale tiene un’intensa attività concertistica in Piemonte. Parallelamente all’attività cameristica, la flautista italiana ha realizzato numerosi concerti come solista (tra le altre cose ha suonato il Concerto di Reinecke op.283, la Suite n.2 BWV 1067 di J.S.Bach, il concerto di Vivaldi in Do M per ottavino e il concerto di Pergolesi in sol M) e conta con un’intensa attività di collaborazioni free-lance con diverse orchestre in Italia, Austria e Spagna, fra le quali l'Orchestra Sinfonica di Madrid (OSM - Teatro Real) e l'Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari. Dopo la formazione, dapprima in Italia e in seguito all’invito di Meinhard Niedermayr (Wiener Philharmoniker) al prestigioso Konservatorium der Stadt Wien, ha continuato a perfezionarsi in masterclass con flautisti di livello internazionale come Riccardo Ghiani, Bruno Cavallo, Mauro Scappini, Aldo Baerten, Aniela Frey, Denis-Pierre Gustin e per l’ottavino con Roberto Baiocco e Nicola Mazzanti. Da anni porta inoltre avanti un’intensa attività didattica, dapprima come professoressa di flauto traverso presso l’accademia Afinarte di Madrid (Spagna) e al momento presso il Liceo Musicale “Da Vinci” di Alba, il Centro di Formazione Musicale (CFM – Scuola Civica) di Torino e a Cuneo presso Progetto HAR, promuovendo un modo di insegnare attento alla persona, ispirato ai principi del Counseling Umanistico Integrato. E' autrice del libro “Il buono studio- tecnica e metodo di studio per flautisti” edito da Progetto HAR nel 2012 e dell'articolo "La flauta, instrumento de dioses y pastores" sulle tematiche del brano per flauto e pianoforte "Joueurs de flûte op.29" di Albert Roussel, edito da Musicologia Criativa. Nel 2020 ha partecipato al primo congresso “Bach e l’Italia” promosso dall’associazione JSBach.it insieme al pianista Giovanni Damiano, con una lecture recital riguardante le influenze della scrittura italiana sulla sonata in Mi Maggiore BWV1035 di Johann Sebastian Bach. Sara Bondi è inoltre laureata in Lingue e letterature straniere e si è diplomata in Counseling presso la scuola DCSA di Genova.
Mariano Dapor si è diplomato presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano con il M° Rocco Filippini e ha conseguito la laurea con 110 e lode in Discipline Musicali, tesi di II livello, presso il Conservatorio “G.F. Ghedini” di Cuneo dove ha continuato gli studi di composizione con il M° Giorgio Planesio. Perfezionatosi in varie accademie tra cui la prestigiosa Hochschule di Monaco di Baviera e l’Accademia Stauffer di Cremona, alterna l’attività cameristica con quella orchestrale ricoprendo cariche in orchestre internazionali (Orchestra da Camera Italiana, Orchestra da Camera di Mantova, L'Orchestra d’Archi di Bolzano). Vincitore di diversi concorsi fra cui il Vittorio Veneto, ricopre ora il ruolo di Primo Violoncello presso la Fondazione “Orchestra Sinfonica di Sanremo” che ha ottenuto attraverso il concorso per incarico a tempo indeterminato svoltosi nel 2000. Con il Quartetto d’archi Constanze ha seguito i corsi speciali di M.Skampa presso la scuola di musica di Fiesole e, nel 1998, i corsi alla "Britten - Pers School" britannica sotto la guida di H.Maghuire e S.Metz. Nel 1999 il Quartetto è stato ospite del Festival "Orlando"
(Olanda) come quartetto residente. Nel 1999 è stato membro effettivo dell' EUYO (Orchestra giovanile europea) e primo violoncello dell'Orchestra giovanile dell'Accademia della Filarmonica della Scala a Milano, collaborando con importanti direttori tra i quali Wolfgang Savallisch, Riccardo Muti, Jurij Temirkanov, Gianluigi Gelmetti, Isaac Karabtchevsky. Ha tenuto diversi concerti sia solistici che in duo con pianoforte in stagioni importanti tra cui quella della Filarmonica di Rovereto, degli amici della musica di Padova e del Veneto, del festival Mahler di Dobbiaco, del festival di Cervo, della stagione del Théâtre des Variétés di Montecarlo, del Festival I Suoni delle Dolomiti. Da ricordare la collaborazione in gruppi da camera con Salvatore Accardo e come violoncello solista l’esperienza con i direttori d’orchestra Piero Bellugi, Giancarlo De Lorenzo, Joshua Zona, Maurizio Colasanti, Mario Leotta, Stefano Teani. Ha inciso per le etichette Carus e Naxos. Per quanto riguarda l'esperienza nell'ambito della musica barocca da sottolineare le collaborazioni con i maestri Diego Fasolis, Ottavio Dantone, Stefano Montanari e con il grande violoncellista olandese, da poco scomparso, Anner Bylsma.
Lorenzo Martini è nato nel 1994, si è diplomato a pieni voti al Conservatorio “G. Verdi” di Milano in Maestro Collaboratore (II livello) sotto la guida dei M° Umberto Finazzi e Alfredo Castellani. Durante la sua formazione ha prediletto l’attività di accompagnatore nelle classi di canto lirico e barocco. Negli anni gli è stato affidato l’incarico di maestro collaboratore in numerose opere (tra cui Cavalleria Rusticana di P. Mascagni; La Bohème, Suor Angelica, Il Tabarro, Turandot di G. Puccini; Il Trovatore, La Traviata, Un Ballo in Maschera di G. Verdi; Don Giovanni e Le Nozze di Figaro di W. A. Mozart).
A luglio 2021 ha collaborato con il Teatro “Carlo Felice” di Genova in qualità di maestro collaboratore per la produzione di uno spettacolo in scena al Nervi Music Ballet Festival.
È stato pianista del VI Concorso Internazionale di Canto Lirico “Enzo Sordello” della città di Cuneo. Collabora attivamente con la classe di Canto Lirico della M° Fernanda Costa presso il Conservatorio “F. Ghedini” di Cuneo e con la Filarmonica del Teatro Regio di Torino in qualità di accompagnatore di Obiettivo Orchestra, un corso che si pone l’obiettivo di preparare i giovani diplomandi e diplomati alla professione orchestrale.
All’attività di accompagnatore accosta quella di insegnante di pianoforte e di docente alla Scuola Secondaria. È stato docente presso l’Associazione “Helios Music” di Milano ed attualmente presso la Fondazione APM di Saluzzo e l’Associazione “Insieme Musica” di Cuneo.