Avete presente quel momento in cui si ha in famiglia un neonato o un bimbo piccolo, sotto i 2 anni di età?

Se siete stati genitori, vi ricordate quel tipo di stanchezza, nel stargli appresso giorno e notte?

Il senso forte di responsabilità verso un esserino la cui sopravvivenza dipendeva solo da voi?

Avete ancora in mente la "nebbia" che vi pervadeva dopo tante notti insonni?

La stanchezza emotiva nel non riuscire a decifrare i pianti prolungati e i comportamenti anomali del bimbo?

La vostra identità di persona vacillare nel non avere più tempo ed energie da dedicare a voi stessi?

Ecco. Provate ora a moltiplicare quel periodo per due, per cinque, per dieci, per tutta la vita.

E avrete più o meno un'idea di cosa significhi accompagnare un figlio con disabilità nella crescita.

A meno che...

A meno che qualcuno intorno non si impegni ad aiutare. Non qualche manciata di ore sparse.

No, aiutare nel costruire un vero sistema di supporto perché i genitori (...e le mamme, soprattutto), possano essere sostituite in qualunque momento e per qualsiasi incombenza: il mangiare, l'addormentarsi, fare la doccia, tagliare i capelli, fare una visita medica, camminare in montagna, nuotare in piscina, occupare pienamente le giornate.

Solo così si potrà riprendere a respirare, a lavorare serenamente ogni giorno, a guardare al futuro con fiducia.

ARIA esiste per questo. Proviamoci, insieme.

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