In questa estate fredda e piovosa, se si ha la fortuna di trovare mezzo raggio di sole, capita che l'autismo arrivi in spiaggia.

Negli anni si sono collezionate tante esperienze difficili, si è fatto tantissimo lavoro per prendere le misure con una sensorialità molto diversa e molto complicata.

La sabbia appiccicata addosso, il rumore del mare, il riverbero del sole sull'acqua, le grida dei bambini, la gente, la confusione.

Un'infinità di stimoli da imparare a gestire contemporaneamente.

Dopo tanti anni, eccoci in spiaggia in pace.

L'avanti e indietro delle onde e un secchiello, sono sufficienti per trascorrere ore in serenità.

I riflessi dell'acqua nel secchiello - in particolare - sono un'attrazione incredibile, da guardare, riguardare, per mezz'ore intere, da tutte le angolazioni.

Così assorto, così concentrato, da essere convincente: ogni persona che passa sul bagnasciuga, nel vederlo guardare dentro il secchiello con così tanto interesse, si ferma per sbirciare, certa di scorgere una conchiglia preziosa, una medusa rara, un pesce particolare.

E invece?

Acqua. Solo acqua.

La gente si guarda stupita, con viso interrogativo fissa Franci e poi prosegue.

Chissà cosa penseranno...

Chissà che domande si faranno...

Chissà come commenteranno...

Questo è l'autismo: persone con un funzionamento diverso, attratte da cose diverse, infastidite da cose diverse.

Mondi spesso misteriosi, da scoprire e svelare avendo la voglia e la pazienza di stare ad osservare ed ascoltare.

"L'essenziale è invisibile agli occhi".

Mai frase, con un secchiello in spiaggia, fu più azzeccata!


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