Stamattina ho letto per caso questo proverbio ceco:
“Imparate una nuova lingua e avrete una nuova anima.”
Ho pensato a quante “nuove anime” costruiamo nel vivere accanto ad una persona con disabilità.
Non si tratta certo di imparare l’inglese, l’arabo o il cinese.
Le “lingue” che riguardano l’essere umano possono essere tante e diverse.
Quelle che riguardano le persone con disabilità sono ancora più numerose e sofisticate.
Perché, quando per vari tipi di difficoltà viene meno il linguaggio verbale, si è obbligati a trovare altri modi per comunicare e per mettersi in relazione.
Ci sono linguaggi codificati come il Braille, la lingua dei segni o la comunicazione aumentativa per immagini. Ma a volte non bastano. Ed ecco che si costruisce una possibilità di partecipazione tramite lo sguardo, tramite un tocco, tramite i respiri.
E poi c’è il linguaggio più universale e meraviglioso di tutti - quello del cuore - che ci fa stare insieme, ci fa comprendere, ci fa prendere decisioni tramite un sentire ed una connessione profonda.
Questo allenamento al rendere possibile lo scambio e la relazione anche in presenza di tanti ostacoli, ci regala la possibilità di diventare attenti, aperti, sensibili e disponibili a supportare chiunque desideri comunicare.
Ci rende capaci di essere “poliglotti”, di conoscere e “parlare” ogni linguaggio utile ad ogni essere umano per poter esprimere sé stesso, in ogni momento, in qualsiasi modo.